I Am Nando

Ferdinando “Nando” Pierluca (1912-1987)

Born in Venice to a father from Assisi and a mother from Mantua. «Almost fast in both letters and drawing» he began to collaborate with the weekly “Il Settebello” with satirical cartoons. To avoid being subjected to regime censorship, he dedicated himself to sculpture. From 1946 to 1951 he was the political cartoonist for the press organ of the Italian Socialist Party, “L’Avanti”. Once this relationship ended, he worked for “Il Corriere della sera” for 25 years, then refused the offers of the newspaper “L’Unità” and finally abandoned any collaboration with the press. Then began the artistic research on materials to produce «abstract white monochrome reliefs… raw wood with nails and leather very fashionable in Paris, and sheets of plywood with dots of color and gold leaf». These works were exhibited at the Montenapoleone gallery in Milan, but rejected at the Venice Biennale in 1954. He moved to Paris where he was influenced by Brancusi, and had his first exhibition at the Galerie Henriette in 1958, followed by others at important art galleries. avant-garde, presenting large “mobile” sculptures in ebony, ropes and balances.

Once this phase between Informal and New Dada was over, after 1965, he returned to modeled drawing, having as a recurring theme female nudes with erotic accents, taken, according to his own testimony, from Danish and Swedish photos. However, other references are Michelangelo’s Sistine Chapel nudes and Canova’s sculptures, but not to the contemporary paintings of Pierre Klossowki, as underlined by the critic Lorenza Trucchi. He exhibited continuously at the Milanese galleries: Il Naviglio with solo exhibitions in 1971, 1974, 1983, 1987, at the Palmieri art gallery in 1976 and 1979; at the Schwarz Gallery in 1970. He is also present, together with Bettina, in Rome at the Galleria dell’Obelisco, 1957 and 1972, at the Galleria Fiamma Vigo, 1975.

In addition to writing the introductions in the catalogs of his solo exhibitions with notable verve, he elaborated his own theoretical positions on art in the essay The Carrot, published by the Milanese publisher Giovanni Scheiwiller. To this must be added the habit of writing, in a minute cursive font, observations on daily events, thoughts, memories and more in the margins of his canvases with his usual polemical attitude.

 

Nando visited Assisi regularly during the summer – he was often seen conversing with his relative, Dr. Carlo Laudenzi, sitting and having a conversation outdoors on the stairs of his house in Via San Rufino 4 – where he had his studio and where he worked together with Bettina (Elisabetta Bubola). Here it should be emphasized, he produced a large part of his works. The exhibition activity and contacts with the artistic world of Paris and Milan, but the connection with Assisi was profound, however irreverent. This is proven by the photo in which he is next to two canvases with figures of naked women with the Piazza del Comune as a backdrop, placed on the cover of the catalog of the exhibition at the Palmieri Gallery in 1979. Or, another taken on the hill of the Rocca where he holds a canvas with female nudes with the Basilica of San Francesco in the background, published in the autobiographical volume Nando. Assisi.

Bibliografia:

Nando e Bettina, Galleria dell’Obelisco, Roma, Taccari, 1972, testo di Nando e biografie con la lista delle esposizioni fino al 1972 (recensita da Lorenza Trucchi, vedi http://www.giardinoirene.it/nando%20e%20bettina.pdf); Nando. Tele e disegni, catalogo mostra alla Galleria Palmieri, Milano, 27 marzo – 18 aprile 1979, Poggibonsi, Tipolito Nuovastampa, 1979; F. Pierluca, Nando. Assisi, senza editore, luogo e data (c. 1985), con elenco delle mostre; Nando, La carota, ovvero Delle impurità dell’arte pura: nell’anno in cui Kennedy uccise l’École de Paris, 1963, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1987; M. Milan, D. Ventroni (a cura), BOOM ’60. Era arte moderna, Milano, Electa, 2016, pp. 103; https://nandoandbettina.com/portfolios/# (visitato aprile 2023).



Ferdinando “Nando” Pierluca (1912-1987)

Nasce a Venezia da padre di Assisi e madre di Mantova. «Quasi digiuno sia di lettere che di disegno» inizia a collaborare con il settimanale “Il Settebello” con vignette satiriche. Per non sottostare alla censura di regime si dedica alla scultura. Dal 1946 al 1951 è il disegnatore politico dell’organo di stampa del Partito Socialista Italiano, “L’Avanti”. Finito questo rapporto, lavora per “Il Corriere della sera” per 25 anni, poi rifiuta le offerte del quotidiano “L’Unità” e infine abbandona ogni collaborazione con la stampa. Inizia, allora la ricerca artistica sui materiali per produrre «rilievi astratti monocromi bianchi … legni grezzi con chiodi e cuoio molto di moda a Parigi, e fogli di compensato con puntini di colore e foglie d’oro». Queste opere sono esposte alla galleria Montenapoleone di Milano, ma rifiutate alla Biennale di Venezia del 1954. Si trasferisce a Parigi dove subisce l’influenza di Brancusi, ed ha la sua prima mostra alla Galerie Henriette nel 1958, seguita da altre presso importanti gallerie d’avanguardia, presentando grandi sculture “mobiles” in ebano, corde e bilancieri. Esaurita questa fase tra Informale e New Dada, dopo il 1965, ritorna al disegno modellato, avente per tema ricorrente nudi femminili dagli accenti erotici, riprese, secondo la sua stessa testimonianza, da foto danesi e svedesi. Tuttavia altri riferimenti sono i nudi della Cappella Sistina di Michelangelo e le sculture di Canova, ma non alle contemporanee tele di Pierre Klossowki, come sottolinea il critico Lorenza Trucchi. Espone con continuità alla Gallerie milanesi: Il Naviglio con personali nel 1971, 1974, 1983, 1987, alla Galleria d’arte Palmieri nel 1976 e nel 1979; alla Galleria Schwarz nel 1970. È anche presente, insieme a Bettina, a Roma alla Galleria dell’Obelisco, 1957 e 1972, alla Galleria Fiamma Vigo, 1975.

Oltre a scrivere le introduzioni nei cataloghi delle sue personali con notevole verve, ha elaborato le proprie posizioni teoriche sull’arte nel saggio La carota, pubblicato dall’editore milanese Giovanni Scheiwiller. A questo va aggiunta l’abitudine di scrivere, in un minuto carattere corsivo, osservazioni ai fatti quotidiani, pensieri, ricordi e altro a margine delle sue tele con consueta vis polemica.

Nando visitava regolarmente Assisi durante l’estate  –si vedeva spesso conversare con il suo parente, il  dott. Carlo Laudenzi, seduti a conversare all’aperto seduti sulle scale di casa in Via San Rufino 4 – dove aveva lo studio e dove lavorava insieme a Bettina (Elisabetta Bubola). Qui va sottolineato, ha prodotto una grande parte delle sue opere. L’attività espositiva e i contatti con il mondo artistico di Parigi e Milano, ma il legame con Assisi era profondo, per quanto irriverente. Lo prova la foto in cui è accanto a due tele con figure di donne nude a cui fa da sfondo la Piazza del Comune, posta in copertina del catalogo della mostra alla Galleria Palmieri nel 1979. Oppure, un’altra presa sul colle della Rocca dove tiene una tela con nudi femminili con lo sfondo della Basilica di San Francesco, pubblicata nel volume autobiografico Nando. Assisi.

Bibliografia:

Nando e Bettina, Galleria dell’Obelisco, Roma, Taccari, 1972, testo di Nando e biografie con la lista delle esposizioni fino al 1972 (recensita da Lorenza Trucchi, vedi http://www.giardinoirene.it/nando%20e%20bettina.pdf); Nando. Tele e disegni, catalogo mostra alla Galleria Palmieri, Milano, 27 marzo – 18 aprile 1979, Poggibonsi, Tipolito Nuovastampa, 1979; F. Pierluca, Nando. Assisi, senza editore, luogo e data (c. 1985), con elenco delle mostre; Nando, La carota, ovvero Delle impurità dell’arte pura: nell’anno in cui Kennedy uccise l’École de Paris, 1963, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1987; M. Milan, D. Ventroni (a cura), BOOM ’60. Era arte moderna, Milano, Electa, 2016, pp. 103; https://nandoandbettina.com/portfolios/# (visitato aprile 2023).

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